martedì 1 novembre 2011

Capitolo 32

Ci mettiamo quasi due settimane per fare un solo carico, il trasporto dalla caverna alla nave non può essere fatto più velocemente senza attirare l'attenzione, ma poi finalmente partiamo; destinazione il pianeta Nizon, nel sistema di Centares.
Quando usciamo dall'iperspazio non vediamo tracce di altre navi nel sistema e ci rendiamo conto che è proprio il pianeta ideale per costruirci una base segreta: fuori dalle rotte commerciali, poco abitato e povero di materie prime; inoltre una fitta coltre di asteroidi avvoge il pianeta stesso rendendo impossibile ai sensori leggere alcunche oltre quella coltre. Unico svantaggio è che pilotare una nave li in mezzo è assai difficile.
Riusciamo brillantemente ad oltrepassare la barriera e ad atterrare alle coordinate della base.
Scarichiamo, aiutati da due alieni che presidiano la base stessa, tra cui un trandoshano piuttosto arrogante, e poi ripartiamo per Aldeeran.
Il secondo viaggio lo facciamo più tranquilli, conosciamo la rotta ed anche il modo migliore per passare la coltre ma il terzo viaggio io sono in agitazione: si avvicina il momento dell'operazione e la paura di restare sotto i ferri si fa strada sempre più frequentemente nei miei pensieri.
Ma non posso rinunciare, oramai i miei sensi sono tutti sballati, qualsiasi cosa io mangi o beva ha lo stesso indefinibile sapore, non mi accorgo se urto o mi taglio, non sento più gli odori, o meglio tutto ha il medesimo odore, fatico a ricordare cosa facessi qualche anno fa mentre non ricordo più nulla della mia infanzia, non distinguo più le voci e, quello che è peggio, dormo male, molto male.
Sbuchiamo dall'iperspazio quando gli allarmi cominciano a suonare richiamando la mia attenzione e distogliendomi dai pensieri dell'operazione.
Il responso dei sensori ci lascia un istante di stucco: In atmosfera esterna un incrociatore imperiale di classe Victory, una delle nuove astronavi del giovane esercito imperiale; in mezzo agli asteroidi un'altra nave, un trasporto di nome Bloody Credit, sotto attacco di un gruppo di caccia, mentre dagli altoparlanti esce la voce dell'ufficiale imperiale che ci intima di fermare i motori e di prepararci all'abbordaggio.


Con prontezza di riflessi riesco a registrare la voce dell'ufficiale imperiale mentre sul canale di emergenza, la Bloody Credit, ci chiede aiuto.
Stavolta non tento nemmeno di negoziare con gli imperiali, la Bloody Credit trasporta le attrezzature e il personale che devono operarmi e devo assolutamente aiutarli.
Senza nemmeno accordarci Keki ha già messo in rotta la nostra nave e Nik si è precipitato in torretta, io intanto, scarico dal mio datapad quel programmino di sintesi vocale con cui, circa tre anni or sono, sono riuscito a farmi consegnare un bel mucchietto di carte di credito telefonando con la voce simulata del direttore di una banca del posto.


Mi rendo però subito conto che il vero problema è riuscire a trovare la frequenza giusta con cui l'incrociatore comunica con le pattuglie di caccia e violare la protezione dei loro codici.
Mentre dalla pancia dell'incrociatore escono un altro paio di pattuglie di caccia dirette verso di noi, comincio freneticamente a spippolare con le comunicazioni.
I primi tre caccia sono arrivati ed io ancora non ho cavato un ragno dal buco.
La nave viene colpita più volte e pesantemente, sento in sottofondo i colpi di Nik ma la mia attenzione è fissa sul terminale delle comunicazioni, mi serve solo un pò di tempo...se solo Keki non facesse tutte ste evoluzioni.....
TROVATA!
lancio un urlo perché una volta trovata la frequenza ci metto veramente poco a violare i codici imperiali e a sovrappormi alle comunicazioni filtrando la mia voce col software di sintetizzazione vocale tarato sulle specifiche dell'ufficiale che ci ha intimato l'alt.
"Rientra subito alla base. lascia che ci pensino gli altri!" dico all'ultimo caccia che ci sta sparando e mentre questo, ubbidiente, fa dietro front, mi rilasso e sorrido a Zahir che, li a fianco, mi stava guardando con una certa preoccupazione.
Tengo bloccato il canale con il caccia in modo che non riceva contrordini dalla nave madre mentre Keki fa rapporto: abbiamo subito tanti, troppi danni.
La Bloody Credit però è ancora in pericolo e, volenti o nolenti, bisogna cercare di salvarla.
E ci sono altri 6 caccia in arrivo.
Raggiungiamo la Bloody Credit, dobbiamo solo resistere il tempo necessario ad infilarci nella coltre di asteroidi; una volta li non potranno tracciarci con i sensori e per i caccia è pericoloso allontanarsi così tanto dalla nave.

Keki guida come uno spericolato, nell'insensata certezza che gli scudi resistano agli urti, inevitabili, con gli asteroidi che ci circondano e, in pochi istanti, siamo vicini alla Bloody Credit, e anche agli altri caccia.

Stavolta mi è più semplice trovare e violare la frequenza di questa pattuglia, dopodiché faccio partire un nuovo ordine: "Navi nemiche in arrivo a ore 3. Cambiare rotta per intercettarle!"
Il bello dell'avere a che fare con i cloni è che loro gli ordini non li discutono ed ecco che, con una manovra perfetta, 3 caccia fanno una curva e si dirigono alle nostre spalle, verso il nulla, allontanandosi così sia da noi che dalla nave madre.

Passo un po di tempo a contrastare i tentativi del loro ufficiale tecnico di riprendere il controllo della comunicazione con la pattuglia che si allontana dallo scontro poi, una volta a distanza di sicurezza mi concentro su quella impegnata in battaglia con noi.
La nave ha retto ai loro colpi ed anche la Bloody Credit è ancora operativa e, malgrado gli evidenti danni, è quasi in salvo.
Nik ha fatto bene il suo lavoro e resta solo un caccia quando io riesco a mettermi in comunicazione anche con lui e gli ordino di rientrare alla base. meglio non correre rischi inutili.
Ci mettiamo in salvo tra gli asteroidi fitti dove i caccia rinunciano a seguirci poi atterriamo finalmente alla base.

Scopro allora che sulla Bloody Credit viaggiava anche Lorac, e ora ci aspetta e non appena scendiamo dalla nave, si complimenta con noi e ci aggiorna sulla situazione:
purtroppo uno dei suoi collaboratori, già individuato, si è lasciato sfuggire l'ubicazione di questa base che presto dovrà dunque essere evacuata; nel frattempo siamo pregati di restare perché comunque l'operazione per togliermi l'armatura dovrà essere fatta qui, nel frattempo lui spera di ottenere altriu aiuti per liberarsi degli imperiali.
Combattuto tra la paura dell'operazione e la voglia pressante di liberarmi dell'armatura inizio a dare una mano alle operazioni di scarico delle attrezzature e di allestimento della sala medica e poi voglio conoscere il chirurgo che mi opererà. In una giornata e mezza la sala medica è pronta ed il chirurgo non solo è molto competente ma è anche assistito da un ottima equipe di droidi.
Il momento è finalmente arrivato, abbraccio i miei amici uno per uno poi mi sdraio sul lettino e mentre i droidi mi attaccano ai supporti vitali il mio ultimo sguardo va a Zahir, colei che con il suo mistero ha saputo insegnare il valore dell'amicizia ad un cinico truffatore opportunista come me, dopodiché perdo i sensi.
Definitivamente.

PS. aggiungo queste righe al diario di Root, prima di lasciare il suo corpo tra le braccia dello spazio profondo, perché se qualuno dovesse mai leggerlo sappia che l'operazione, putroppo, non è riuscita e, una volta tolta l'armatura, non c'è stato modo di rianimarlo.
Ho fatto il possibile ed anche di più ma non ce l'ho fatta. Addio giovane abitante del pianeta Duros, i tuoi amici ti piangono.
                                            il chirurgo.

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