martedì 8 novembre 2011

Capitolo 25

Quando Keki ha azionato il comando per il salto iperspaziale abbiamo tutti trattenuto il fiato per qualche istante. La nave è in ordine, le mappe aggiornate ed i calcoli accurati ma il pensiero che Jonash sarebbe potuto rispuntare fuori credo abbia attraversato tutti.
Solo un istante, perché stavolta l'iperguida risponde e dolcemente scivoliamo nel tranquillo viaggio iperspaziale.

Passiamo 6 giorni di pace e progetti; sì Keki ogni tanto risistema qualcosa, abbiamo anche fissato gli artigli del Gundak sopa il banco di lavoro di Keki, assieme ad altri souvenir di viaggio e la nave, adesso, ha un aspetto più familiare oltreché pulito ed ordinato.
Stiamo per andare su uno dei pianeti dove la guerra appena conclusa è stata combattuta aspramente e, giustamente, Keki vuol sapere che ne è della sua famiglia e dei suoi affari, io invece mi chiedo cosa fare adesso che sono nuovamente libero e con qualche spicciolo da parte.
Certo il nuovo ordine mondiale non è più adatto alle mie precedenti attività, occorre che mi trovi da fare qualcosa di redditizio; e abbastanza legale. La ricostruzione dovrebbe offrire qualche opportunità a chi, come noi, ha un trasporto operativo e funzionante.

Usciamo dall'iperspazio e ci dirigiamo all'astroporto della capitale, Rwookrrorro; l'area di attracco è una grande piattaforma, ricavata da una sezione orizzontale di un ramo di un albero mastodontico. Avevo già visto qualcosa degli alberi di Kashyyyk, ma confesso che esserci di persona è un esperienza completamente diversa.


Keki è emozionato come un bambino al suo primo giorno di scuola e, appena attraccati mi occupo io delle procedure burocratiche e lascio che vada rapidamente dalla sua famiglia.
Il tizio dell'attracco chiede una tariffa esorbitante per il noleggio della piattaforma e si affretta a propormi la sosta in un hangar ad un prezzo stracciato, un mese mi costa come meno di tre giorni sulla piattaforma; verifico che i tempi di rilascio della nave siano entro le 3 ore e pago il rimessaggio per un mese, il pieno e la pulizia dei parabrezza. Deduco che c'è un discreto traffico e che la piattaforma gli serve libera al più presto. Buon segno.
Sbrigate le formalità raggiungo Keki e gli altri a casa loro, senza fretta, godendomi le grandi passerelle che uniscono tra loro  i grossi rami di questa città sopraelevata. Guardando di sotto non si vede il fondo, solo un oscurità provonda ed anche leggermente inquietante.


Arrivo a casa di Keki e faccio conoscenza dei suoi due fratelli: Kareka e Bobeka che mi accolgono fin troppo cordialmente, le mie costole conserveranno a lungo il ricordo dei loro abbracci. Keki mi mostra orgoglioso il negozio di pezzi di ricambio di cui tante volte ci aveva raccontato ed io apprezzo davvero quel calore cui non ero più abituato da tanto, troppo tempo.
Siamo ospiti coccolati e finiamo la giornata in racconti e bevute.
Dopo alcuni giorni di ozio e convivialità (ieri sera c'erano altri 7 wookie amici loro ed io sentivo raccontare per l'ennesima volta delle nostre peripezie con lo stesso e identico entusiasmo della prima volta) comincio ad annoiarmi perciò comincio a concentrarmi su quale sia il lavoro giusto da fare. datemi un terminale holonet.
La guerra è finita ma sul pianeta sono rimaste sacche di droidi ancora funzionanti; il grosso dell'esercito imperiale sta smobilitando e buona parte delle operazioni di pulizia sono in carico agli wookie, anche perché sono gli unici in grado di muoversi agilmente su questo pianeta. C'è un discreto movimento commerciale e il pianeta produce buona tecnologia ma consuma anche molte importazioni, sembra che ci sia penuria di materiale medico-sanitario; purtroppo ci sono i costi doganali e sono piuttosto elevati, con pure una sopratassa specifica per la ricostruzione del pianeta. Inoltre pare che la corruzione, tra gli wookie, non sia così praticata come su altri pianeti, Coruscant avanti a tutti.

Negli ultimi tempi sono nate diverse società che chiedono finanziamenti ed in giro ci sono anche parecchi che offrono capitali; il denaro sta girando vorticosamente ed io mi chiedo come approfittarne; Raccolgo un po di dati, faccio qualche conto poi raduno gli altri e gli propongo di lanciarci nel commercio: acquisteremo un carico di motori a repulsione e poi andremo a venderlo a Ithor lì con i soldi incassati acquisteremo medpack e torneremo a venderli agli Wookie.

L'idea sembra piacere e riusciamo anche a prendere contatti con un responsabile del centro medico di Rwookrrorro che si dichiara disposto a comprarci un eventuale carico per un prezzo più che interessante.
La sera stessa ci sediamo e gettiamo le basi dell'impresa: Keki ci mette 2 mila crediti (sembra che abbia avuto delle spese), lo stesso fanno i suoi fratelli, mentre io, Nik e Zahir contribuiamo con 10 mila ciascuno.
Poi decido di investire anch'io e cedo 3 mila crediti ad una società per 2 settimane, inoltre accetto una quota da un tal Jabba che mi offre 2 mila, anche lui per due settimane.

Il mattino acquisto un carico di motori a repulsione, 14 in tutto, sovrintendiamo il carico  e ci prepariamo a partire. Non bastano a riempire la stiva più piccola, ma il capitale è quello che è.

Il viaggio fino a Ithor dura 5 giorni e, usciti dall'iperspazio ci dirigiamo alla pricipale città, Tafanda Bay.

All'attracco un solerte ufficiale doganale si para davanti a noi. Se vogliamo vendere il carico bisogna pagare una tassa. Discutiamo un pò sul valore della merce che, secondo mè e sopravvalutata.

"Guardi che si sbaglia, sono componenti revisionate, non pienamente efficienti..." stavo quasi per convincerlo ma non avevo fatto troppa attenzione a non farmi sentire da Keki che, punto nell'orgoglio, si è lanciato in una appassionata e sperticata lode della tecnologia Wookie. e l'ufficiale doganale parla correntemente il linguaggio wookie.
Fulmino Keki con lo sguado e accetto l'esorbitante tassa da oltre 8 mila crediti su un carico che ci è costato 35 mila.
Purtroppo i capitali rimasti bastano appena per rifornire la nave e così tocca fare un aumento di capitale, quasi interamente a mio carico. Poi scendiamo.

Mi ci va una settimana per vendere il nostro carico e procurarcene un altro per il ritorno; dalla vendita dei repulsori non guadagnamo nulla: tolti i costi, le tasse e le spese di viaggio ci restano appena 1300 crediti di utile. speriamo di rifarci con i medpack.
Riusciamo a trovare una fornitura ad un prezzo molto conveniente, perché la loro scadenza è a meno di 12 mesi, ma vanno benissimo per il nostro cliente che, di sicuro non ne lascerà scadere nessuno. Ne compro 500 tenendo da parte un pò di soldi per pagare poi la dogana di Kashyyyk e terminate le operazioni di imbarco eccoci pronti a ripartire.

Il viaggio di ritorno lo passo oziando e calcolando i futuri guadagni, anzi decido di imboscare una parte del carico e, senza informare gli altri e con la scusa di rifornire la sala medica, comincio ad imboscare pacchi di medpack nei diversi spazi disponibili sia nella sala medica che nei locali di servizio. Riesco ad stivarne così circa 80, in modo da dichiarane un pò meno in dogana; basterà trovare qualcosa per giustificare la discrepanza con i documenti di carico che, invece, riportano correttamente i 500 pezzi imbarcati.  In fondo si tratta di convincere l'ufficiale che sono stati buttati perché deteriorati e ,se Keki non si intromette, dovrei farcela. Si riparte.

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