venerdì 25 novembre 2011

Capitolo 8

Il tizio si muove bene al buio e spara anche dannatamente bene; gli altri piazzano alcune torce per terra ma lui si tiene distante e spara.
Decido di giocare sul suo stesso terreno e, nascondendomi, scendo dalla nave e mi dirigo lungo il fianco della collina; malgrado l'elettrobinocolo non riesco ad individuarlo, solo alcuni movimenti tra i cespugli; si sposta in continuazione.
Sento i colpi a raffica di Nik e gli spari del cecchino, e anche grida: probabilmente Keki è stato colpito; io mi sposto cautamente e scandaglio in continuazione il buio chiedendomi cosa farei se mai dovessi vederlo;
con la pistola,
io,
da lontano,
di notte....
è ben difficile che riesca anche solo a prenderlo, figuriamoci fargli male.

Nik intanto spara una raffica a meno di 10 metri da me, là dove avevo visto un led, probabilmente di qualche apparato, che evidentemente ha visto anche lui; poi salta fuori e inizia a correre verso quel punto.
Evidentemente gli altri hanno deciso di dargli la caccia e il vedere Nik e Keki saltar fuori dalle casse e, quasi all'unisono, correre in avanti sparando mi ha scaldato il sangue.
Mi dirigo incontro a Nik, sempre facendo bene attenzione a non farmi vedere, speriamo che Nik riconosca la mia debole voce:
"pss. sono io, non sparare!"

Ci intendiamo con uno sguardo; io gli passo l'elettrobinocolo mentre lui si abbassa, poi io mi alzo e lui resta giù.
Con un brivido lungo la schiena inizio a correre verso il sicuro riparo delle casse più veloce che posso; se nel frattempo Keki spara, facile che lo inganniamo.
Ruzzolo al riparo mentre i suoi colpi mi sfiorano di pochissimo e prendo fiato; adesso tocca a Nik stanarlo, e lui ha un fucile pesante.
con il lanciagranate.
e sa usarli entrambi.


Zahir ha predisposto degli allarmi all'interno della nave, per non essere presi di sorpresa e Keki viene nuovamente colpito ma intanto lo tiene in tensione, sparando; io attendo paziente poi, spinto dalla mia curiosità, sbircio oltre le casse e....
B U M !
l'inconfondibile esplosione di una granata, lontano tra i cespugli squarcia la notte e nel bagliore vedo netta, per un istante, la sagoma del cecchino. Nik ha fatto un buon lavoro.
E adesso come la metti, caro il mio killer?
Adesso scappa, perché noi veniamo a prenderti.

Ci muoviamo in quattro, rapidi; Keki trova facilmente le tracce sul luogo dell'esplosione e le seguiamo.
Adesso anche lui, probabilmente, comincia ad aver paura. Trascorrono pochi ma interminabili minuti quando, ad un tratto, lui sbuca fuori all'improvviso cercando di pugnalare Zahir che, probabilmente sentiva l'odore della sua paura.
Ormai non mi meraviglia più vedere Zahir uscire indenne dagli attacchi più cruenti; lei lo schiva con apparente semplicità e, pochi istanti dopo il cecchino cade sotto i colpi incrociati di Nik e della mia pistola blaster.
Un umano, forse intravisto al villaggio dei contadini; non sappiamo nulla di lui e sembra non saperne molto nemmeno Bob (oramai chiamo così il riparatore del villaggio); peccato che lui non possa dirci molto dopo che Nik, per sicurezza, gli ha scaricato un colpo direttamente in faccia non appena gli si è avvicinato. Forse Nik temeva si rialzasse come la volta precedente.
Troviamo anche un altro apparato con un led simile a quello già visto e scopriamo che il tizio aveva un impianto cibernetico in testa; l'apparato è un rilevatore di movimento e questo risveglia il mio interesse; infatti, dopo esserci riposati, tornata la luce del sole, batto la zona con Keki per cercarne altri che rispondano alla stessa frequenza ricavata da quello intatto e, purtroppo, non ne trovo altri.
Ora però ho riprogammato il comlink dei razziatori per ricevere sulla frequenza dei rilevatori ed abbiamo quindi qualcosa di molto simile ad un sistema di allarme.

Riprendiamo a lavorare ma più il tempo passa più ci rendiamo conto delle enormi difficoltà che si hanno nel riassemblare una nave senza avere un cantiere astronavale a disposizione; ciò che una squadra di droidi riparatori fa in un officina attrezzata in meno di mezz'ora a noi richiede ore su ore.

i giorni e le notti si alternano più volte fino a quando tutti i sistemi primari e tutte le paratie esterne sono pronte e funzionanti.
FINALMENTE !
Tecnicamente la nave potrebbe partire, resta da decidere se attardarci per montare anche gli scudi e la navetta di salvataggio o partire subito.

Jonash, anche in questo caso fa il misterioso e dice e non dice: "stanno arrivando ma non è così immediato" e io non sono tranquillo; so che da questa scelta potrebbero dipendere la nostra vita.
Ci affidiamo al sesto senso di Zahir e decidiamo di montare gli scudi e, stavolta, forse, abbiamo sbagliato.
Anche per questo lavoro ci mettiamo più tempo del previsto, siamo nervosi. Il senso di pericolo ci circonda ma non sappiano cosa dobbiamo temere e poi quel Jonash, così silenzioso ed enigmatico; è così irritante.
Infatti, non facciamo in tempo a chiudere l'ultimo pannello che i sensori ci segnalano numerose radiazioni Cronau: due navi d'assalto della Repubblica sono appena sbucate dall'iperspazio.



Dalle navi appena sbucate nel cielo, si staccano parecchie navette da trasporto truppe che iniziano a scendere e Jonash, con una strana luce negli occhi, ci sprona:
"eccoli ! sono arrivati. Partite immediatamente se volete restare vivi."

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