Terminati i complicati calcoli della rotta comincio un accurato controllo dell'elettronica di bordo mentre il sistema di comunicazioni continua ad intercettare dialoghi a caso.
Dalle numerose conversazioni ascoltate intuisco che la società è organizzata in 3 gruppi: i contadini che coltivano e producono qualcosa chiamato "hula"; un tizio chiamato "il monco" che compra la loro "hula" e rivende loro attrezzi e tecnologia; un gruppo di mercenari piombato qui da chissà dove che pare si diverta a razziare quà e là.
Nel frattempo gli amici sono arrivati al villaggio. Villaggio ?...beh, se si può chiamare "villaggio" un ammasso disordinato di capanne edificate nel cratere creato dall'impatto di un astronave schiantatasi qualche centinaio di anni or sono.
Al centro del cratere il relitto di una coda di astronave è stato trasformato in una specie di palazzo metallico a 3 piani con una lastra di metallo sgangherata come tetto e delle rugginose ringhiere che proteggono due anelli, tipo balconi, che avvolgono la struttura.
Insisto al comlink con gli altri perché trovino dei pezzi di ricambio e mentre loro girano il villaggio fino ad arrivare poi alla residenza del monco, scopro che:
Nel frattempo gli amici sono arrivati al villaggio. Villaggio ?...beh, se si può chiamare "villaggio" un ammasso disordinato di capanne edificate nel cratere creato dall'impatto di un astronave schiantatasi qualche centinaio di anni or sono.
Al centro del cratere il relitto di una coda di astronave è stato trasformato in una specie di palazzo metallico a 3 piani con una lastra di metallo sgangherata come tetto e delle rugginose ringhiere che proteggono due anelli, tipo balconi, che avvolgono la struttura.
Insisto al comlink con gli altri perché trovino dei pezzi di ricambio e mentre loro girano il villaggio fino ad arrivare poi alla residenza del monco, scopro che:
+ la "hula" è una resina prodotta da piante che i contadini coltivano e che il monco, un disgustoso hutt, consuma malgrado sembri del silicone puzzolente (così dicono gli altri); la "hula" è l'unico commercio attivo in questo villaggio.
+ c'è una grossa scarsità di metallo perché molte strutture sono in legno, come anche un paio di piattaforme nei pressi del villaggio che, naturalmente, i sensori non avevano segnalato. Chi mai cercherebbe delle piattaforme per astronavi di legno !
+ al villaggio c'è un bar dove i contadini si ritrovano e scambiano la "hula" con emissari del "monco". Non si usa moneta ma vige il baratto.
+ un curioso personaggio compra e fonde rottami; è l'unico a produrre metallo.
+ i contadini pare non possiedano armi ad energia ma solo vetusti fucili a proiettile.
+ il monco deve probailmente procurarsi attrezzi e tecnologia su un altro pianeta, dunque deve avere una nave.
+ il monco dipende dai contadini per l'energia i quali però dipendono da lui per la tecnologia, mentre i razziatori dan fastidio ad entrambi.
+ il monco ha al suo comando un gruppo di soldati armati con armi ad energia.
+ il monco probabilmente non ha molti scrupoli perché propone a Zahir di scambiare il suo aiuto con una nostra incursione ai danni dei contadini.
+ il monco è molto permaloso.
Anche a me il monco non ha fatto una buona impressione;
primo perché non mi piacciono gli hutt e secondo perché non me la racconta giusta.
Che gli frega dei contadini? Lavorano per lui, lui ha il controllo dell'economia senza troppe tensioni sociali, non avrebbe nessun interesse a diventare il loro capo.
Io la storia dell'energia non me la bevo, può procurarsi un generatore per se con la stessa facilità con cui acquista le armi per i suoi scagnozzi. Lascia credere ai contadini di avere il controllo dell'energia solo per controllarli meglio.
Comunque non c'è stato il tempo di pensare a come sfruttare la situazione perché Zahir, dimostrandosi meno saggia di quanto credessi (uscendo dalla nave aveva detto: "nulla è come sembra" e in effetti è stata di parola; davvero sembrava un ottima negoziatrice), ha pensato bene di insultare il padrone di casa; forse credendo di poter uscire di li come niente fosse. Evidentemente non ha mai conosciuto uno hutt prima d'ora.
Risultato: Zahir e Kekeka prigionieri in casa del monco, ah, a proposito, non chiamatelo MAI "il monco", si offende molto; il suo nome è Kerat.
Io e NIk dobbiamo prendere in mano la situazione, per cui mi alzo con la nave e, rasentando gli alberi, atterro sulle piattaforme vicine al villaggio (mi rifiuto di chiamarlo, come invece fanno i contadini, "spazioporto").
Dobbiamo raccogliere abbastanza hula da pagarci la liberazione dei due ostaggi e quindi dobbiamo scendere a patti con chi la hula la produce: i contadini; costoro si rivelano molto più ragionevoli del monco ma anche loro vogliono il nostro aiuto, questa volta contro i razziatori.
Ci metto tutta la mia arte, quella con cui ho spesso ottenuto la fiducia di molte persone, la stessa che mi ha costretto a cambiare spesso nome e pianeta.
Ottenuta la loro fiducia, i contadini ci anticipano la hula per poter liberare gli amici prima di dover affrontare i razziatori, e così ci apprestiamo ad attendere il prossimo attacco.
Spero solo che i razziatori ci lascino almeno riposare perché sebbene il sole ancora non sia calato (qui si alternano 35 ore di luce e 35 ore di buio) io vorrei proprio dormire.
Avrei fatto meglio a tacere. Dopo poche ore di sonno veniamo svegliati bruscamente: una fattoria è sotto attacco!
Ci danno le coordinate e ci affidano due speeder: Io e NIk su quello davanti, Keki e Zahir sull'altro.
Io mi diverto come quand'ero ragazzino, filando a tutta velocità in mezzo alle piante, peccato però che Keki abbia fatto pilotare Zahir che, suo malgrado, conferma tutti i luoghi comuni sulle donne al volante: riesce a starmi dietro solo per pochi attimi prima di schiantarsi rovinosamente contro un grosso albero.
come direbbe lei dopo aver letto le carte: oggi non è giornata.
+ al villaggio c'è un bar dove i contadini si ritrovano e scambiano la "hula" con emissari del "monco". Non si usa moneta ma vige il baratto.
+ un curioso personaggio compra e fonde rottami; è l'unico a produrre metallo.
+ i contadini pare non possiedano armi ad energia ma solo vetusti fucili a proiettile.
+ il monco deve probailmente procurarsi attrezzi e tecnologia su un altro pianeta, dunque deve avere una nave.
+ il monco dipende dai contadini per l'energia i quali però dipendono da lui per la tecnologia, mentre i razziatori dan fastidio ad entrambi.
+ il monco ha al suo comando un gruppo di soldati armati con armi ad energia.
+ il monco probabilmente non ha molti scrupoli perché propone a Zahir di scambiare il suo aiuto con una nostra incursione ai danni dei contadini.
+ il monco è molto permaloso.
Anche a me il monco non ha fatto una buona impressione;
primo perché non mi piacciono gli hutt e secondo perché non me la racconta giusta.
Che gli frega dei contadini? Lavorano per lui, lui ha il controllo dell'economia senza troppe tensioni sociali, non avrebbe nessun interesse a diventare il loro capo.
Io la storia dell'energia non me la bevo, può procurarsi un generatore per se con la stessa facilità con cui acquista le armi per i suoi scagnozzi. Lascia credere ai contadini di avere il controllo dell'energia solo per controllarli meglio.
Comunque non c'è stato il tempo di pensare a come sfruttare la situazione perché Zahir, dimostrandosi meno saggia di quanto credessi (uscendo dalla nave aveva detto: "nulla è come sembra" e in effetti è stata di parola; davvero sembrava un ottima negoziatrice), ha pensato bene di insultare il padrone di casa; forse credendo di poter uscire di li come niente fosse. Evidentemente non ha mai conosciuto uno hutt prima d'ora.
Risultato: Zahir e Kekeka prigionieri in casa del monco, ah, a proposito, non chiamatelo MAI "il monco", si offende molto; il suo nome è Kerat.
Io e NIk dobbiamo prendere in mano la situazione, per cui mi alzo con la nave e, rasentando gli alberi, atterro sulle piattaforme vicine al villaggio (mi rifiuto di chiamarlo, come invece fanno i contadini, "spazioporto").
Dobbiamo raccogliere abbastanza hula da pagarci la liberazione dei due ostaggi e quindi dobbiamo scendere a patti con chi la hula la produce: i contadini; costoro si rivelano molto più ragionevoli del monco ma anche loro vogliono il nostro aiuto, questa volta contro i razziatori.
Ci metto tutta la mia arte, quella con cui ho spesso ottenuto la fiducia di molte persone, la stessa che mi ha costretto a cambiare spesso nome e pianeta.
Ottenuta la loro fiducia, i contadini ci anticipano la hula per poter liberare gli amici prima di dover affrontare i razziatori, e così ci apprestiamo ad attendere il prossimo attacco.
Spero solo che i razziatori ci lascino almeno riposare perché sebbene il sole ancora non sia calato (qui si alternano 35 ore di luce e 35 ore di buio) io vorrei proprio dormire.
Avrei fatto meglio a tacere. Dopo poche ore di sonno veniamo svegliati bruscamente: una fattoria è sotto attacco!
Ci danno le coordinate e ci affidano due speeder: Io e NIk su quello davanti, Keki e Zahir sull'altro.
Io mi diverto come quand'ero ragazzino, filando a tutta velocità in mezzo alle piante, peccato però che Keki abbia fatto pilotare Zahir che, suo malgrado, conferma tutti i luoghi comuni sulle donne al volante: riesce a starmi dietro solo per pochi attimi prima di schiantarsi rovinosamente contro un grosso albero.
come direbbe lei dopo aver letto le carte: oggi non è giornata.
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