Ma il nostro destino è che non si riesca a star tranquilli un attimo.
Stanno appena affiorando alla mia mente gli entusiasmi per la vittoria e per i soldi che mi farà guadagnare quando il mio sguardo viene attratto dai terminali della consolle centrale.
Sembra scattato un count down.
Allarmato estraggo dai resti di Jurga la sua scheda d'accesso e mi precipito alla consolle di comando.
Maledizione...
>kill process hex13A3F
>restart sys main node
>shutdown -s -f -t:03
sempre più freneticamente inserisco comandi su comandi....
>...
>...
>...
>...
niente da fare.
>...
>...
>...
>...
mi accascio sullo schienale, gli occhi e i pugni serrati, non è vero! ditemi che non è vero.
>...
>...
>...
oramai so che non ce la posso fare...ho capito. ma non mi rassegno a veder sfumare così i miei sogni di ricchezza.
>...
>...
Quando mi giro verso gli altri ho l'odio negli occhi e la morte nel cuore.
I comandi sono bloccati, sembra che abbia trovato il modo di legare l'accesso alla sua forza vitale. dovevamo catturarlo vivo.
Il sistema è in auto-distruzione: tutti i droidi hanno l'ordine di terminare qualsiasi forma di vita dopodiché la stazione stessa si troverà ben presto sulla faccia esposta del pianeta e verrà vaporizzata dalle radiazioni dei soli.
Dobbiamo scappare, la mattanza è cominciata.
Ci precipitiamo verso la nostra nave, sparando ai droidi che incrociamo e cercado di salvare il personale che incontriamo.
Riusciamo a scappare, portando con noi altre 15 persone, su una nave che ne può trasportare fino a 7; li carichiamo nella stiva e decolliamo dalla stazione, ancora con il tavolino rotto; quello collegato all'iperguida e su cui dovremmo mettere la spada laser di jurga per potercene andare da qui.
Keki ci tranquillizza, lui saprà sistemarlo ma Zahir ci fa scattare tutti come molle: i sensori hanno appena avvistato un incrociatore galattico del clan bancario.
A volte mi viene da pensare che sia lei che porti sfiga.
Perdo lucidità e cerco di scappare verso l'altro lato del pianeta ma non posso, se non voglio essere investito dalle radioazioni dei soli.
Intanto sugli schermi sensori appaiono le tracce di numerosi caccia.
Provo allora a scendere vicino alla superficie, per vedere se è possibile nascondersi in qualche canyon.
Intanto i caccia si avvicinano e vediamo le scie ionizzate lasciate dai colpi di turbolaser della fregata che ha cominciato a cannoneggiare il pianeta.
In preda alla disperazione propongo di arrenderci e trattare ma Zahir, compassionevolmente, mi ricorda che queste navi sono automatizzate e governate da droidi; effettivamente non è una buona mossa cercare di trattare con dei droidi di quel tipo.
Intanto i primi caccia sono arrivati.

Manovro sulla difensiva, cercando di evitare i loro colpi e, nel frattenpo ritrovare lucidità e detrminazione, poi quando capisco che l'incrociatore ci ignora, inizio a scappare dritto, sperando che gli scudi reggano e che Nik, dalla torretta, ne faccia fuori qualcuno.
Ce la facciamo; anche stavolta per il rotto della cuffia. Zahir ha scoperto che alcuni segnali dei sensori erano fasulli e Nik ha potuto così sparare ai caccia veri; la nave ha subito qualche danno ma ce la dovrebbe fare e Keki ha riparato la parte del tavolo che ci serviva: l'iperguida è operativa.
Con non molte speranze provo ad inserire la rotta per Kashyyyk ma non funziona. La maledizione di Jonash ci perseguita e non ci resta altro da fare che inserire l'ultima delle destinazioni impostate da lui.
Quando calcolo la rotta mi rendo conto che ci porterà al centro della galassia, a Coruscant e il sorriso torna sul mio viso: finalmente un posto civilizzato. Mi preoccupano un po tutti questi profughi.
Via.
Stanno appena affiorando alla mia mente gli entusiasmi per la vittoria e per i soldi che mi farà guadagnare quando il mio sguardo viene attratto dai terminali della consolle centrale.
Sembra scattato un count down.
Allarmato estraggo dai resti di Jurga la sua scheda d'accesso e mi precipito alla consolle di comando.
Maledizione...
>kill process hex13A3F
>restart sys main node
>shutdown -s -f -t:03
sempre più freneticamente inserisco comandi su comandi....
>...
>...
>...
>...
niente da fare.
>...
>...
>...
>...
mi accascio sullo schienale, gli occhi e i pugni serrati, non è vero! ditemi che non è vero.
>...
>...
>...
oramai so che non ce la posso fare...ho capito. ma non mi rassegno a veder sfumare così i miei sogni di ricchezza.
>...
>...
Quando mi giro verso gli altri ho l'odio negli occhi e la morte nel cuore.
I comandi sono bloccati, sembra che abbia trovato il modo di legare l'accesso alla sua forza vitale. dovevamo catturarlo vivo.
Il sistema è in auto-distruzione: tutti i droidi hanno l'ordine di terminare qualsiasi forma di vita dopodiché la stazione stessa si troverà ben presto sulla faccia esposta del pianeta e verrà vaporizzata dalle radiazioni dei soli.
Dobbiamo scappare, la mattanza è cominciata.
Ci precipitiamo verso la nostra nave, sparando ai droidi che incrociamo e cercado di salvare il personale che incontriamo.
Riusciamo a scappare, portando con noi altre 15 persone, su una nave che ne può trasportare fino a 7; li carichiamo nella stiva e decolliamo dalla stazione, ancora con il tavolino rotto; quello collegato all'iperguida e su cui dovremmo mettere la spada laser di jurga per potercene andare da qui.
Keki ci tranquillizza, lui saprà sistemarlo ma Zahir ci fa scattare tutti come molle: i sensori hanno appena avvistato un incrociatore galattico del clan bancario.
A volte mi viene da pensare che sia lei che porti sfiga.
Perdo lucidità e cerco di scappare verso l'altro lato del pianeta ma non posso, se non voglio essere investito dalle radioazioni dei soli.
Provo allora a scendere vicino alla superficie, per vedere se è possibile nascondersi in qualche canyon.
Intanto i caccia si avvicinano e vediamo le scie ionizzate lasciate dai colpi di turbolaser della fregata che ha cominciato a cannoneggiare il pianeta.
In preda alla disperazione propongo di arrenderci e trattare ma Zahir, compassionevolmente, mi ricorda che queste navi sono automatizzate e governate da droidi; effettivamente non è una buona mossa cercare di trattare con dei droidi di quel tipo.
Intanto i primi caccia sono arrivati.
Manovro sulla difensiva, cercando di evitare i loro colpi e, nel frattenpo ritrovare lucidità e detrminazione, poi quando capisco che l'incrociatore ci ignora, inizio a scappare dritto, sperando che gli scudi reggano e che Nik, dalla torretta, ne faccia fuori qualcuno.
Ce la facciamo; anche stavolta per il rotto della cuffia. Zahir ha scoperto che alcuni segnali dei sensori erano fasulli e Nik ha potuto così sparare ai caccia veri; la nave ha subito qualche danno ma ce la dovrebbe fare e Keki ha riparato la parte del tavolo che ci serviva: l'iperguida è operativa.
Con non molte speranze provo ad inserire la rotta per Kashyyyk ma non funziona. La maledizione di Jonash ci perseguita e non ci resta altro da fare che inserire l'ultima delle destinazioni impostate da lui.
Quando calcolo la rotta mi rendo conto che ci porterà al centro della galassia, a Coruscant e il sorriso torna sul mio viso: finalmente un posto civilizzato. Mi preoccupano un po tutti questi profughi.
Via.
Nessun commento:
Posta un commento