domenica 20 novembre 2011

Capitolo 13

Jurga mi ha chiesto di restare qui alla sua stazione, uno dei centri più evoluti nella produzione di software per droidi, mi racconta che quell'interfaccia di controllo che ho molto apprezzato prima è una loro creazione e che non ne esistono altre.
Se resto con lui ho sia l'opportunità di sviluppare le mie doti informatiche che quella di fornire preziosi contributi creativi che verrebbero sicuramente riconosiuti.
Lui ha un piano per porre fine alla guerra, per sconfiggere i separatisti; è convinto che il loro l'esercito,  formato principalmente da droidi, si possa battere solo con dei droidi migliori.
E io penso proprio che abbia ragione.
Mi sembra fin troppo bello e mi informo su orari, ritmi, regole e altri dettagli temendo in cuor mio una qualche fregatura, ma Jorga mi dice che lui non vuole nessuno che non sia contento di farlo, che i ritmi li decido io, che finché sarò qui sarò al sicuro dalla guerra e avrò tutto il necessario per una gradevole permanenza.

Accetto senza indugi.

Ci salutiamo. A breve la mia carta di identificazione sarà autorizzata agli ambienti di sviluppo e potrò usare uno dei terminali delle sale di programmazione; nel sistema troverò tutta la documentazione sui progetti in corso d'opera, su quelli già terminati e sugli ambienti di sviluppo.

Mi dirigo subito verso le sale di programmazione; la curiosità mi pervade e un senso di eccitazione si diffonde in me: quello che ho visto finora mi ha già abbastanza meravigliato; chissà cosa troverò adesso?
Il segnale di fine turno nemmeno lo sento; il sistema mi segnala che tra 5 minuti mi scollegherà automaticamente e solo allora mi rendo conto che sono ore che sto al terminale e non ho cenato.
Ho la testa piena di conoscenze e curiosità, questo ambiente di sviluppo software è fantascientifico e ci sono funzioni e librerie con speciali algoritmi per l'inferenza logica che permettono esecuzioni del codice euristiche e basate su strategie cognitive.
Mi ci vorranno giorni per capire.

Fatico ad addormentarmi e la notte la trascorro piuttosto agitato fino al suono del turno diurno; Bob oramai ordina anche per me senza nemmeno chiedere ma dopo colazione il mal di testa è forte e decido di restare a letto.
Passa qualche ora e vengo chiamato da un programmatore: devo recarmi alla testing room, c'è un nuovo software da provare. Senza molto entusiasmo mi preparo e vado e, una volta lì, cado nuovamente preda del fascino della realizzazione: stavolta il campo di battaglia simulato è fatto di stanze e corridoi; io sto controllando un droideka che deve dare la caccia ad un droide da battaglia.
Malgrado il mal di testa mi ci metto di impegno e sconfiggo il mio obiettivo dopo inseguimenti e colpi di blaster.


Anche stavolta è stato emozionante ma, una volta uscito dalla sala, mi accorgo di un certo trambusto e, seguendo le voci, mi ritrovo nella sala medica, con Keki dentro un una vasca di bacta.
Vengo a scoprire che un droide fuori controllo ha seminato il panico nella stazione; che il droide fuori controllo ha preso di mira Keki fino a farlo cadere; che il droide fuori controllo era un droideka. Quando realizzo che ero io, inconsciamente, al comando di quel droide cerco di restare impassibile ma temo che Zahir mi abbia letto nel cuore; lei ha capito che ho nascosto qualcosa; ma ionon vedo ragione per condividere con loro questa mia consapevolezza e non credo che a Keki faccia sapere che io ero al comando del droide.
Dopo essermi assicurato che Keki si sarebbe ripreso mi precipito alla sala di controllo, devo capire cosa è successo e, insieme al programmatore che mi ha chiamato, ci analizziamo il programma fino a trovare la causa di questo grossolano errore.
ma sarà un errore...?
Il programmatore sembra proprio sincero, è mortificato e dalle mie accurate analisi dei log del sistema non trovo tracce di un possibile sabotaggio.
Passo il resto della giornata in sala programmazione, familiarizzando con questo livello autorizzativo e cominciando a comporre il puzzle di ciò che si sta realizzando qui.

Gli altri si sono rifugiati sulla nave, impauriti e sospettosi e lì restano anche per la notte, mentre io mi godo, finalmente, un profondo sonno ristoratore nel comfort dei nostri alloggi.

L'indomani, fresco e riposato, torno al computer e ricomincio ad approfondire la mia conoscenza sui vari progetti; gli altri mi cercano, vogliono vedersi per pranzo e, quando arriva l'ora, credo di avere un quadro abbastanza completo del lavoro di tutti questi cervelli: dotare ciascun droide da combattimento di una logica autonoma, di strategie specifiche di combattimento; di capacità di decisione così da poter fare a meno di un centro di controllo specializzato. Le capacità di un clone e la potenza di un droide.

Mentre mi dirigo all'incontro con gli altri un mezzo sorriso affiora alla mia bocca quando penso che la vera sfida sarà violare i livelli superiori; sarò in grado di farcela ? voglio davvero rischiare per farlo ?

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